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TERRE RINFORZATE

Preparare preliminarmente il piano di fondazione livellando e compattando il terreno ed eliminando gli eventuali corpi estranei che potrebbero danneggiare l’elemento di rinforzo. Posizionare gli elementi di rinforzo e riportare il terreno di riempimento sopra gli stessi in strati dello spessore non superiore a 30-35 cm. Livellare e compattare utilizzando in corrispondenza della facciata delle piastre vibranti (vibrocostipatori) mentre, per la parte centrale del rilevato rinforzato, dei rulli compattatori. Ultimato lo strato procedere con le operazioni descritte in precedenza per la creazione dei nuovi strati fino al raggiungimento della quota di progetto. Ad opera ultimata la facciata del manufatto ottenuto potrà essere inerbita tramite idrosemina od installazione di feltri preseminati. E’ anche possibile la rivegetazione del fronte tramite l’installazione di teli per pacciamatura e successiva piantumazione di specie rampicanti.
Il materiale interposto tra gli elementi di rinforzo in rete metallica a doppia torsione deve essere costituito da terreno di buona qualità, di elevato potere drenante ed alto angolo di attrito interno e, soprattutto, deve mantenere inalterate le proprie caratteristiche nel tempo. Il materiale deve appartenere ai gruppi A-2-4, A-2-5, o a gruppi di caratteristiche migliori, secondo la classificazione delle UNI 10006. I valori di granulometria consigliata vanno dai materiali più fini con granulometria minore o uguale a 0,02 mm (con percentuale non superiore al 10 %), ai ciottoli di maggiori dimensioni fino a 200 mm. L’impiego di ciottolame superiore a 100 mm deve comunque essere limitato (non oltre il 10-15 %) in quanto rende più laboriose le operazioni di compattazione. La compattazione deve comunque raggiungere il 95 % della prova Proctor modificata. E’ possibile utilizzare anche terreni di composizione diversa stabilizzati a calce.